SE ti chiedi CHI è il mago delle luci dietro ai tuoi concerti preferiti di Travis Scott

Via Jacopo Ricci

Breve Introduzione

SE ti manca essere ad un concerto o un evento di musica, ti capisco. Sono stata al mio ultimo concerto quasi due anni fa e mi manca davvero un sacco quella sensazione di libertà ed eccitazione che percepisci solo quando sei ad un concerto. Shows, concerti ed eventi musicali sono essenziali una volta ogni tanto, specialmente in momenti difficili come questi. Tuttavia, il totale entusiasmo che si sviluppa prima, durante e dopo un concerto è dato dal servizio meraviglioso offerto dal performer, la sua troupe e i managers. Tuttavia, ci manca ancora un pezzo.

SE ti dicessi di pensare ad un elemento che rende un concerto unico: cosa ti viene in mente? Hai mai pensato a quanto cruciali siano le luci in un concerto? Hai mai considerato l'idea che senza luci un concerto non sarebbe lo stesso? Bene, personalmente non ci avevo mai fatto caso nemmeno io, fino a quando non ho scoperto un talentuosissimo lighting designer e programmer, master nel campo.

Ora, tu potresti pensare "Aspetta, cosa? Cosa è un lighting designer? Che cosa fa esattamente?"

Beh, leggendo questo post finalmente capirai chi è un lighting designer e scoprirai perchè gli effetti delle luci ti rendono così entusiasta dopo il concerto del tuo cantante preferito.

Quindi, chi meglio di Jacopo Ricci, IL lightining programmer e designer, può guidarci attraverso lo sconosciuto mondo delle luci da concerto?

E' un grandissimo onore intervistare Jacopo, un giovane ed incredibile talento, che ha fatto della sua passione un lavoro. Grazie al suo talento ed impegno, ha avuto l'opportuntità di viaggiare per il mondo, collaborando con i maggiori personaggi della scena sia Americana che Europea.

SE dovessi fare alcuni nomi, penso che A$AP Rocky, Travis Scott, Janet Jackson, Alicia Keys, Post Malone, Skrillex siano assolutamente da menzionare. Inoltre, Jacopo ha anche lavorato con grandi cantanti e DJs europei come Fedez, Gemitaiz, Madman, Alesso, Martin Garrix e molti altri...

MA, buttiamoci nell'intervista vera e propria e iniziamo a chiedere direttamente a lui come ci è arrivato fino qui, come ce l'ha fatta. SE sei interessato/a, continua a leggere e fatti guidare da Jacopo all'interno di questo mondo totalmente nuovo!

Come sei diventato un lighting designer? Come hai sviluppato questa passione?

Il mio percorso è stato piuttosto strano e forse inusuale. Ho cominciato organizzando serate in un locale a Roma. Caso ha voluto che uno dei soci di questo locale lavorasse in tv e mi portò a fare i primi lavori insieme a lui. Mi sono poi sempre più appassionato alla programmazione luci e al design.

Nel 2017, ho ricevuto una richiesta di curriculum da parte di un’azienda inglese che produce gli show alle discoteche Ushuaia e Hi di Ibiza: quindi, da Maggio a Ottobre dello stesso anno ho fatto una stagione a Ibiza. Li, ho potuto conoscere artisti e manager che poi mi hanno ricontattato per altri lavori.

Dal momento che sei un esperto del mestiere, ci puoi spiegare esattamente chi è il lighting designer?

Il lighting designer è una di quelle figure che lavora dietro le quinte per costruire uno spettacolo. Nello specifico, si occupa del “disegno delle luci”, quindi fa il progetto di dove ogni corpo illuminante è posizionato e ne decide la funzione e cosa deve fare durante lo spettacolo.

Inoltre, il lighting designer sceglie i look per ogni canzone o parte dello show. A volte, come nel mio caso, questo lavoro può sfociare anche in un aspetto un po’ più “registico”, cominciando quindi a vedere e progettare lo spettacolo nella sua interezza: luci, video, costumi, effetti speciali, automazioni e andando a coordinare un po’ tutte le figure e tecnologie che ad oggi abbiamo a disposizione per mettere in piedi uno spettacolo.

Quali sono le principali skills per questo lavoro?

Non ci sono skills particolari: direi in primis una fortissima passione, senza la quale non si potrebbe andare da nessuna parte.

Serve poter rimanere in piedi a orari impensabili e con dei ritmi senza paragoni e poi ovviamente serve sviluppare un certo gusto artistico, che può passare per diverse strade. Nel mio caso, sono sempre stato un appassionato di musica e di prodotti audiovisivi in generale quindi avevo già un po’ l’occhio “allenato” e sapevo già cosa mi piacesse o no.


Hai lavorato anche in contesti internazionali come il the Late Late show di James Corden e perfino per i concerti dei più grandi della scena americana tra cui Travis Scott e Asaprocky. Non solo, in Italia hai collaborato anche con Fedez, Martin Garrix e Gemitaiz. Qual é stato tra questi il traguardo professionale che piú ti ha reso fiero?

Credo che il lavoro che a oggi mi ha dato più soddisfazione sia stato disegnare il tour Fedez. Abbiamo avuto carta bianca da Federico per quanto riguarda la direzione creativa di tutto lo show e siamo stati in grado, con il mio collega Lorenzo, di costruire uno spettacolo di livello internazionale in meno di tre settimane, che non è per niente scontato. Inoltre, è stato il mio primo concerto da designer nella mia città natale, Roma.


Tu lavori prettamente nel mondo dello spettacolo/eventi, quanto pensi questa pandemia globale abbia ‘danneggiato’ il tuo mestiere?

Quest’anno è stato sicuramente un anno nero per tutti i lavoratori dello spettacolo. Alcuni dei miei colleghi hanno dovuto cambiare completamente lavoro o si sono dovuti riadattare. Io stesso ho passato un periodo non troppo felice e non è stato facile arrivare fino ad oggi mantenendo una semi integrità mentale.

All’inizio devo dire che è stato bello staccare dopo due anni non stop in giro per il mondo ma poi, dopo aver capito gli effetti a lungo termine di questa situazione, ho realizzato che la cosa sarebbe stata più grave del previsto. Basti pensare che c’è gente che non lavora veramente da 8 mesi. E intendo zero, perché qualunque forma di concerto è rimasta ferma da febbraio. Sarà ancora difficile per un po’ di tempo ma sono sicuro che la ripresa sarà bellissima. La gente avrà sicuramente bisogno di spensieratezza dopo questo periodaccio.


Come vedi il futuro: con paura e timore o con forza di volontà e creatività volta a generare qualcosa di nuovo che possa svoltare il mondo dell’entertainment?

Sono sempre sul filo del rasoio. Penso che avere un po’ di paura e timore possa anche essere sano ma l’importante è non far prevaricare questi sentimenti sopra il resto. Ho sicuramente molta voglia di fare, non ero più abituato a stare cosí tanto fermo con le mani in mano quindi da qualche parte avrò bisogno di sfogare questa energia!

Chi sono le tue fonti di ispirazione?

Non ho una fonte precisa. A volte le idee mi vengono e basta ed è un po’ difficile rintracciarne la provenienza.

L’architettura è sicuramente un ottimo spunto perché lavora con i volumi, le forme e le geometrie, che sono tutte cose che si possono ritrovare su un palco di uno spettacolo.

Via Jacopo Ricci IG account

Mi piace l’arte contemporanea e la musica anche: quest’ultima che tante volte mi scatena delle emozioni e da cui traggo le idee. Per molti il disegno viene prima della musica, nel mio caso è l’opposto. Immagino un disegno luci che sia in funzione della canzone che sto ascoltando.

Ho imparato poi a gestire gli show nella loro interezza a intuito. Non ho mai avuto nozioni di regia ma ho sempre saputo cosa mi piace e cosa no e ho sempre percepito il “ritmo” delle cose, quindi è stato un processo abbastanza naturale che è venuto da solo.


Abbiamo visto che hai appena creato un fotolibro, ci parli meglio di questo tuo nuovo progetto?

L’idea del fotolibro è nata durante il lockdown. Avendo molto tempo a disposizione mi sono finalmente deciso a fare una raccolta di tutti i miei lavori fino ad oggi da spedire come ricordo ai miei clienti e come omaggio per cercare di prendere nuovi clienti.

Una specie di "biglietto da visita più pesante e grosso". Mio papà è un tipografo da oltre trent’anni quindi ho sempre creduto nella forza e nell’eleganza della carta stampata e devo dire che i nuovi clienti sono rimasti piacevolmente sorpresi dal modo in cui mi sono presentato. Casualmente poi un ragazzo mi chiese se potesse acquistarlo e da li mi è venuta l’idea di integrarlo con foto scattate da me in due anni di tour e renderlo più completo e interessante e renderlo disponibile all’acquisto. Attualmente è in pre ordine in edizione limitatissima.

SE sei intenzionato/a ad acquistare il lavoro di Jacopo, ecco a te:

Via Jacopo Ricci website
Via Jacopo Ricci website

SE sei interessato/a a Jacopo e vuoi scoprirne di più sulla sua carriera, ti lascio alcuni dei suoi contatti per contattarlo:

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